Con le azioni del Progetto RIUSA si intende realizzare un’interazione proattiva e di lungo termine, tra realtà differenti operanti in Regione, quali Organismi di Ricerca (Università degli Studi di Roma Tre, Sapienza Università di Roma) e aziende produttrici, trasformatrici ed utilizzatrici di materiali plastici nel settore alimentare (Cuki Cofresco e Fattorie Lattesano). Il Progetto RIUSA ambisce a dimostrare l’impiego di bio-poliesteri alifatici (i.e., polilattidi) di recupero (ovvero, provenienti da scarto di produzione o da raccolta differenziata) nei processi per la produzione automatica e digitalizzata (i.e., secondo logiche Industria 4.0) di un’ampia gamma di imballaggi alimentari (incluso film flessibili, sacchetti free standing, contenitori, bottiglie e tappi) in piena coerenza con i paradigmi dell’Economia Circolare. Gli imballaggi intelligenti prodotti, cosiddetti Packaging 4.0, saranno interamente compostabili e/o riutilizzabili, resistenti e termostabili, autoprotetti dall’ossigeno e dalla foto-ossidazione ovvero capaci di preservare a lungo ed in condizione ottimale gli alimenti, riducendo gli sprechi alimentari e l’invenduto e semplificando la gestione del magazzino.
Gli imballaggi in materia plastica di derivazione petrolchimica sono, infatti, il retaggio di un economia lineare, in cui il valore viene prodotto sfruttando una risorsa non rinnovabile come un idrocarburo e generando, alla fine del ciclo di vita del bene, un rifiuto da conferire in discarica o termovalorizzare ovvero, nella migliore delle ipotesi, un rifiuto anti-economico o tecnologicamente complesso da riciclare. Gli imballaggi sviluppati durante le azioni di RIUSA saranno invece manufatti secondo le logiche dell’Economia Circolare. La materia prima necessaria per realizzare gli imballaggi di nuova concezione deriverà da fonti rinnovabili (prevalentemente da processi di fermentazione di scarti della lavorazione di prodotti agricoli) per la quota parte “vergine”. La materia prima proverrà, inoltre, da scarti di produzione industriale o da raccolta differenziata di plastiche di bio-derivazione e compostabili, fino a concorrere al 50 % del materiale necessario alla produzione dell’imballaggio ed, in ogni caso, con una quota sul prodotto finito non inferiore al 35 %. A fine-vita, l’imballaggio sarà, interamente, recuperabile nel processo primario per la produzione di nuovi imballaggi con caratteristiche similari ai manufatti dismessi oppure compostabile in impianti municipali per produrre compost di ottima qualità, ammendanti ed energia.
Total Investment of the Project: € 1.433.826
Admitted Contribution: € 905.393,72
Promoter: CUKI COFRESCO s.p.a.
Research Organization: Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria
Scientific Coordinator for the Roma Tre research unit: Prof. Massimiliano Barletta