Ingegneria Biomedica

Una vasta porzione delle aree più significative dello sviluppo scientifico e tecnologico fa riferimento ad applicazioni di interesse per l'ambito delle scienze mediche e biologiche, in particolare con riferimento alla salute, al benessere, alle
scienze della vita. In tali aree si manifesta quindi la necessità di costruire profili di competenze che intercettino questi bisogni, e questo porta a proporre didattica di elevata qualità e innovazione, ricerca e supporto alle aziende.

La bioingegneria rappresenta, con specifico riferimento alle applicazioni nell'ambito della salute, la disciplina di riferimento per la definizione di tali profili, dal momento che utilizza le metodologie e le tecnologie dell'ingegneria per descrivere, comprendere e risolvere problemi di interesse medico-biologico. La definizione di tali profili tiene anche conto della naturale cooperazione interdisciplinare con le competenze proprie dei medici e dei biologi da una parte, e delle scienze giuridiche ed economiche dall'altro, per i naturali aspetti di regolamentazione. Gli ingegneri biomedici diventano quindi gli attori di riferimento per promuovere:





  1. l'approfondimento delle conoscenze sul funzionamento dei sistemi biologici in condizioni normali e patologiche;

  2. lo sviluppo di nuovi dispositivi, sistemi, procedure, sistemi per l'intero processo di cura, dalla prevenzione, la diagnosi, la terapia e la riabilitazione;

  3. l'ideazione e realizzazione di protesi, organi artificiali, sistemi di supporto alle disabilità e sostituzione delle funzioni fisiologiche;

  4. l'individuazione delle strutture e dei metodi per la gestione dei sistemi sanitari, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche in termini di innovazione organizzativa e di processo;

  5. la definizione di metodologie per l'uso corretto e sicuro delle tecnologie nel settore della salute;

  6. l'utilizzo efficiente delle risorse a disposizione per una efficace gestione del processo di cura.


I Corsi di Laurea in Ingegneria biomedica riscuotono un oramai consolidato successo a livello nazionale, perché permettono la definizione di un profilo che segue le esigenze qui descritte, caratterizzato da competenze interdisciplinari nell'ambito dei diversi settori dell'Ingegneria. In particolare, per la definizione completa di un profilo così delineato, risulta naturale che il percorso tenga in considerazione i requisiti appartenenti alle Classi di Laurea dell'Ingegneria dell'informazione (classe L-8) e dell'Ingegneria industriale (classe L-9). L'attivazione di Corsi di Laurea interclasse in Ingegneria biomedica, a livello nazionale, è stata sperimentata con successo in Atenei di varia grandezza, proprio perché, partendo dall'applicazione dei metodi propri dell'Ingegneria per la risoluzione di problemi in ambito medico-biologico, solo una preparazione che includa competenze proprie delle due classi permette di disegnare un ingegnere biomedico junior che possa operare efficacemente nella professione, o proseguire con profitto negli studi universitari che individuano l'Ingegneria biomedica come competenza caratterizzante.

Il Corso di Laurea Interclasse in Ingegneria biomedica (L-8 Ingegneria dell'informazione & L-9 Ingegneria industriale) qui presentato definisce un percorso formativo orientato quindi a formare un ingegnere biomedico che incroci le esigenze di interdisciplinarità sopra descritte, padroneggiando i metodi e le tecniche proprie dell'ingegneria industriale e dell'informazione, delle scienze di contesto, e dell'inquadramento giuridico ed economico, necessarie per interpretare i fenomeni e i dati osservati, nonché per formulare modelli e approcci per affrontare i problemi.

Per la definizione di tale profilo il percorso formativo include, oltre ad una robusta porzione di insegnamenti nelle discipline di base e caratterizzanti delle due classi, anche quelli utili per fornire le conoscenze relative alle scienze della vita, e quelle direttamente legate agli aspetti di regolamentazione e gestione in ambito sanitario. In particolare:





  • il primo anno è dedicato al raggiungimento delle competenze e conoscenze negli ambiti propri della matematica, delle discipline fisico-chimico-biologiche e delle conoscenze di base di programmazione ed analisi dei dati;




  • il secondo anno mira a fornire le competenze fondamentali proprie dell'ingegneria industriale e dell'informazione, e quelle di contesto necessarie per permettere la loro corretta applicazione all'ambito medico-biologico;




  • il terzo anno permette di approfondire le competenze proprie dell'ingegneria biomedica, e le conoscenze giuridico-economiche. In questo terzo anno sono erogate anche attività laboratoriali sulle discipline presenti, dedicate al consolidamento del saper fare nel contesto dell'ingegneria biomedica.





Il Corso di Laurea permette allo studente di scegliere al secondo anno uno tra due curricula alternativi, dedicati rispettivamente all'applicazione delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione per la risoluzione di problemi di interesse medico-biologico, o all'approfondimento delle conoscenze su tecnologie e processi in ambito clinico.
Inoltre, fermo restando che, all'atto dell'immatricolazione, lo studente sia indirizzato a scegliere in quale Classe di Laurea incardinare il proprio percorso formativo, si segnala che la struttura dell'offerta formativa proposta permette agli studenti di reindirizzare le proprie scelte sulla Classe di Laurea fino al terzo anno, senza rischi di rallentamento nel percorso formativo.

A conclusione del percorso formativo, il laureato in Ingegneria biomedica potrà quindi proseguire efficacemente il proprio percorso formativo nei corsi di laurea magistrale: in particolare, approfondendo le competenze nell'ambito studiato attraverso l'iscrizione a corsi di laurea magistrale nella classe dell'Ingegneria biomedica (LM-21), considerando, in ogni caso, che le competenze e conoscenze acquisite potranno essere utili per la prosecuzione in altri corsi di laurea magistrale negli ambiti dell'Ingegneria industriale e dell'informazione.
Inoltre, il laureato in Ingegneria biomedica avrà il riconoscimento legale relativo al titolo accademico, e della classificazione ATECO individuata; potrà quindi operare, ad esempio, come gestore di dispositivi e sistemi medicali in sede ospedaliera, come specialista tecnico o di prodotto per la produzione o la commercializzazione di dispositivi e sistemi medicali in sede industriale, e come tecnico di laboratorio in campo biomedico/farmaceutico; infine, potrà praticare la libera professione di Ingegnere industriale junior o Ingegnere dell'informazione junior nella sezione corrispondente alla classe scelta, e dopo aver superato gli esami di abilitazione alla libera professione ed essersi iscritto all'albo dell'Ordine Professionale.
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OBIETTIVI
OBIETTIVI
Ingegnere biomedico junior
Il laureato in Ingegneria biomedica è in grado di operare su sistemi, impianti, apparati nel loro intero ciclo di vita, e di sviluppare servizi ad alto valore aggiunto per l'acquisizione, il trattamento, la trasmissione, e la diffusione di conoscenze associate alla tutela della salute e del benessere.

A conclusione del percorso formativo, sarà in grado di svolgere attività di analisi e di studio di funzioni connesse con la produzione di beni e l'erogazione di servizi del settore della sanità, e delle tecnologie a tutela della salute e del benessere.

Inoltre egli è in grado di svolgere attività di analisi e di studio di funzioni connesse con la produzione di beni e l'erogazione di servizi del settore della sanità, e delle tecnologie a tutela della salute e del benessere.

A titolo esemplificativo, il Corso di Laurea prepara alle seguenti funzioni:





  • responsabile di prodotto in ambito biomedicale;




  • ingegnere junior operante nell'ambito della progettazione di prodotti biomedicali;




  • ingegnere junior impegnato nella produzione in ambito biomedicale;




  • ingegnere clinico junior, dopo idonea formazione professionale;




  • addetto a sistemi informativi sanitari;




  • addetto ai servizi di qualità, sicurezza, organizzazione in ambito sanitario;




  • ingegnere junior addetto alla gestione del parco di strumentazione in ambito farmaceutico e biotecnologico.





Il laureato nel Corso di Laurea deve:





  • conoscere gli aspetti teorico-scientifici generali dell'ingegneria, e quelli più specifici dell'ingegneria biomedica;




  • essere in grado di identificare i problemi propri delle applicazioni in campo biomedico che richiedano un approccio multidisciplinare e l'impiego delle metodologie studiate;




  • essere capace di utilizzare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;




  • essere capaci di gestire esperimenti di livello di complessità medio;




  • avere conoscenze di contesto e di capacità di sintesi;




  • avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale;




  • essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.





I principali sbocchi occupazionali previsti dal corso di laurea sono quelli dell'innovazione e dello sviluppo della produzione, della progettazione, della pianificazione e della programmazione, della gestione di sistemi, sia nella libera professione sia nelle imprese manifatturiere o di servizi che nelle amministrazioni pubbliche. I laureati interagiranno con i professionisti sanitari, nell'ambito delle rispettive competenze, nelle applicazioni diagnostiche e terapeutiche. I laureati potranno trovare occupazione presso:





  • industrie del settore biomedico e farmaceutico produttrici e fornitrici di dispositivi e sistemi, nuovi materiali, micro e nano sistemi, apparecchiature e materiali per diagnosi, cura e riabilitazione;




  • aziende ospedaliere pubbliche e private;




  • società di servizi per la gestione di apparecchiature ed impianti medicali, e per la telemedicina;




  • laboratori specializzati.





Gli ambiti occupazionali previsti per i laureati sono i seguenti:





  • progettazione, produzione e commercializzazione di biomateriali, dispositivi, apparecchiature e sistemi medicali;




  • gestione di dispositivi, apparecchi, sistemi e impianti in sede ospedaliera ed in ambito farmaceutico;




  • gestione di servizi tecnici ed informatici in aziende ospedaliere e sanitarie;




  • valutazione dell'impatto biologico di prodotti industriali ed ergonomia della attività di produzione;




  • analisi e programmazione in laboratori di ricerca industriali, ospedalieri, universitari e di altri enti.






Il dottore in Ingegneria biomedica potrà inoltre esercitare la libera professione di Ingegnere Industriale junior o Ingegnere dell'informazione Junior dopo aver superato l'esame di abilitazione alla libera professione, ed essersi iscritto all'albo dell'Ordine Professionale degli ingegneri nella sezione B (junior) in uno dei settori suddetti.

Per gli studenti che intendono proseguire il percorso formativo attraverso l'iscrizione ai corsi di laurea magistrale, la naturale prosecuzione è quella dell'iscrizione ai corsi di laurea magistrale in Ingegneria biomedica (LM-21).
Gli obiettivi formativi specifici del Corso di Laurea Interclasse in Ingegneria biomedica qui presentato delineano una figura professionale atta a soddisfare le esigenze di interdisciplinarità di elevata qualità e innovazione, fortemente richieste per assicurare soluzioni tecniche provenienti dal campo dell'ingegneria industriale e dell'informazione per problemi di interesse medico-biologico.
La formazione in ingegneria biomedica consente l'approfondimento di conoscenze relative allo studio del sistema vivente, e lo sviluppo di competenze utili, tra l'altro, all'ingegnerizzazione di nuovi materiali, allo sviluppo di protesi e organi artificiali, alla realizzazione e gestione di dispositivi medici ad alto contenuto tecnologico, alla messa a punto di tecniche per il trattamento di dati biomedici, all'organizzazione di sistemi ICT per la salute. Per operare efficacemente in questo contesto, l'obiettivo formativo è quello di fornire le conoscenze e competenze necessarie per:





  1. la descrizione del funzionamento di sistemi biologici in condizioni normali e patologiche;

  2. lo sviluppo di nuovi dispositivi, sistemi, procedure, per la prevenzione, la diagnosi, la terapia e la riabilitazione;

  3. l'ideazione e realizzazione di protesi, organi artificiali, sistemi di supporto alle disabilità e sostituzione alle funzioni fisiologiche;

  4. l'individuazione delle strutture e dei metodi per la gestione dei sistemi sanitari dal punto di vista della tecnologia, dell'innovazione organizzativa e di processo;

  5. la definizione di metodologie per l'uso corretto e sicuro delle tecnologie nel settore della salute;

  6. l'utilizzo delle risorse a disposizione per una efficiente gestione del processo di cura.


Le peculiarità proprie di tali conoscenze e competenze portano di necessità a costruire un percorso formativo che rompa la usuale distinzione tra ingegneri industriali ed ingegneri dell'informazione, coniugando alcune competenze proprie dei due percorsi formativi tradizionali, avendo come fattore comune la loro applicazione nei campi di interesse medico-biologico. L'obiettivo è quello di disegnare un profilo che padroneggi i metodi e le tecniche propri dell'ingegneria industriale e dell'informazione, abbia conoscenza delle scienze di contesto e dell'inquadramento giuridico ed economico, per interpretare i fenomeni e i dati del dominio medico-biologico, e per contribuire a proporre soluzioni a problemi di interesse nel contesto.
Il profilo così delineato avrà una solida preparazione di base nelle discipline utili ad impiegarlo efficacemente nei diversi settori dell'ingegneria biomedica e clinica, o ad approfondire le competenze raggiunte con l'iscrizione a corsi di laurea magistrale nella classe di più diretta prossimità (LM-21 – Ingegneria biomedica), mantenendo al contempo la possibilità di seguire percorsi magistrali più generali nell'ambito dell'ingegneria industriale o dell'informazione.

Per garantire il raggiungimento di tali competenze, si riporta nel seguito una sintetica descrizione del percorso formativo, ripartito in due curricula, individuando le aree specifiche di apprendimento:





  • il
    primo anno è dedicato al raggiungimento delle competenze e conoscenze negli ambiti propri della matematica, delle discipline fisico-chimico-biologiche e delle conoscenze di base di programmazione ed analisi dei dati. Tali conoscenze e competenze, oltre a rappresentare gli elementi costitutivi del profilo che si vuole formare, saranno utilizzate anche per consentire al futuro dottore in Ingegneria biomedica di svolgere efficacemente le funzioni descritte nel punto 1 dell'elenco precedente. Gli ambiti disciplinari più specificatamente coinvolti in questo primo anno sono quelli della Matematica, Informatica e Statistica, e della Fisica e Chimica, con un contributo derivante dalle Scienze biologiche per fornire le conoscenze di contesto;




  • il
    secondo anno mira a fornire le competenze fondamentali proprie dell'ingegneria industriale e dell'informazione, e quelle di contesto necessarie per permettere la loro corretta applicazione all'ambito medico-biologico, consentendo allo studente di delineare le competenze associate alle funzioni descritte nei punti 2, 3, 4 dell'elenco precedente. Gli ambiti disciplinari più specificatamente coinvolti nel percorso formativo di tutti gli studentisono quelli dell'Ingegneria dell'automazione e della sicurezza, con un contributo derivante dalla biofisica. In funzione del curriculum scelto, sono inoltre approfondite le competenze relative all'ingegneria elettronica o all'ingegneria meccanica ed energetica, per gli aspetti di interesse per le applicazioni in ambito medico-biologico;




  • il
    terzo anno permette di approfondire le competenze proprie dell'ingegneria biomedica, e le conoscenze giuridico- economiche necessarie per la definizione puntuale del profilo professionale individuato, contribuendo quindi a consolidare le competenze necessarie per operare efficacemente nell'ambito dei punti 4, 5, 6 del precedente elenco. In questo terzo anno sono erogate anche attività laboratoriali sulle discipline presenti, dedicate al consolidamento del saper fare nel contesto dell'ingegneria biomedica, ed alcune competenze aggiuntive relative agli ambiti disciplinari introdotti nel secondo anno.





Il Corso di Laurea prevede che possa essere scelto al secondo anno uno tra due curricula alternativi, dedicati rispettivamente all'applicazione delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione per la risoluzione di problemi di interesse medico-biologico (Curriculum
Segnali, Dati, Sistemi - SDS), o all'approfondimento delle conoscenze su tecnologie e processi in ambito clinico (Curriculum
Apparecchi, Tecnologie, Processi - ATP). I due curricula si differenziano per un totale di 36 CFU.





  • Il
    curriculum SDS permette allo studente di conoscere i fondamenti dell'elettronica applicata e dell'elettromagnetismo, e di acquisire le conoscenze necessarie per l'analisi dei dati e dei segnali, al fine di risolvere i problemi legati alla realizzazione di sistemi e servizi di elaborazione e gestione dell'informazione in ambito biomedico.




  • Il
    curriculum ATP garantisce allo studente di acquisire le conoscenze fondamentali delle tecnologie meccaniche, della fisica tecnica e della termofluidodinamica applicata, e di conoscere i fondamenti necessari per l'analisi dell'organizzazione dei processi e degli aspetti di sicurezza del lavoro, di utilità per risolvere i problemi legati alla progettazione, realizzazione e gestione delle tecnologie biomediche e ospedaliere.





Ambedue i curricula prevedono al terzo anno attività laboratoriale, con degli insegnamenti dedicati al raggiungimento di competenze proprie del saper fare in ambito biomedico: nel curriculum SDS, con una caratterizzazione specifica nell'ambito della bioingegneria elettronica ed informatica, nel curriculum ATP, con una caratterizzazione legata alle funzioni proprie dell'ingegneria clinica.

Fermo restando che, all'atto dell'immatricolazione, lo studente sia indirizzato a scegliere in quale Classe di Laurea incardinare il proprio percorso formativo, si segnala che la struttura dell'offerta formativa proposta permette agli studenti di reindirizzare le proprie scelte sulla Classe di Laurea fino al terzo anno, sostanzialmente senza rischi di rallentamento nel percorso formativo.

Il Dottore in Ingegneria biomedica così delineato avrà quindi un riconoscimento legale, sulla base del titolo accademico, e della classificazione ATECO individuata; inoltre, potrà praticare la libera professione di Ingegnere industriale junior o Ingegnere dell'informazione junior dopo aver superato gli esami di abilitazione alla libera professione ed essersi iscritto all'albo dell'ordine professionale corrispondente. Si sottolinea qui che l'offerta formativa è stata quindi progettata per portare valore aggiunto alle numerosità ad oggi presenti in ambedue le classi di laurea (L-8 ed L-9), poiché verrebbe a disegnare profili di laureati che risultano sostanzialmente differenti da quelli ad oggi presenti nelle diverse Lauree offerte nelle classi suddette.
Per essere ammessi al corso di laurea interclasse in Ingegneria biomedica occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo. Per seguire proficuamente gli insegnamenti del corso di laurea è opportuno che lo studente conosca le basi elementari della matematica e delle scienze a livello di quelle acquisibili con i diplomi di scuole secondarie superiori. In particolare, per la matematica si ritengono necessarie conoscenze di trigonometria, di algebra elementare, di funzioni elementari dirette e inverse, di polinomi, di equazioni e disequazioni di primo e secondo grado, di geometria elementare delle curve, delle aree e dei volumi. Per le scienze si ritengono necessarie conoscenze di base di fisica e di chimica (meccanica del punto materiale, elettromagnetismo, termodinamica, costituzione atomica della materia).

Al fine di verificare il possesso di tali conoscenze viene effettuata una prova di verifica obbligatoria per tutti i pre-iscritti. Agli studenti che avranno mostrato carenze significative in tale prova saranno attribuiti obblighi formativi aggiuntivi (OFA), consistenti in attività individuali o di gruppo organizzate dal Dipartimento sotto forma di tutorati o di un corso di recupero. Al termine di tali attività di supporto didattico il Dipartimento organizza prove di verifica dell'assolvimento di tali obblighi. Per gli aspetti di dettaglio relativi a modalità e tempistiche per il recupero degli OFA, si rimanda al Regolamento Didattico del Corso di Studio.
Autonomia di giudizio
Nell'ambito dell'area o delle aree di propria competenza i laureati saranno in grado di assumere responsabilità decisionali autonome in progetti di media dimensione e di contribuire al processo decisionale in progetti complessi. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso alcuni corsi di insegnamento con componente progettuale o applicativa e attraverso il tirocinio. Sono anche previsti incontri, seminari, workshop con rappresentanti delle industrie o enti, che operano nel settore dell'ingegneria biomedica, per favorire la migliore conoscenza di contesti industriali e applicativi. Tali incontri aiuteranno a contestualizzare gli sbocchi professionali in stretto legame con gli argomenti trattati all'interno dei singoli corsi. Il raggiungimento dell'obiettivo sarà verificato attraverso i relativi esami di profitto, la verifica di idoneità dell'attività di tirocinio, e la prova finale di laurea.
Abilità comunicative
A conclusione del percorso, i laureati in Ingegneria biomedica avranno acquisito la capacità di comunicare ed interagire in maniera efficace sulle tematiche di interesse con interlocutori specialisti e non specialisti, secondo il proprio livello di responsabilità, e utilizzando il lessico tecnico appropriato. Le modalità di verifica dell'apprendimento descritte in precedenza sono specificatamente orientate a permettere agli studenti di sviluppare la capacità di comunicare, in forma scritta e/o orale, sulle tematiche specifiche del corso. Per la comunicazione in lingua inglese, è previsto per ciascuno studente il raggiungimento del livello B2 secondo il quadro europeo di riferimento.
Capacità di apprendimento
Il laureato in Ingegneria biomedica sarà in grado di proseguire gli studi a livello avanzato nel settore dell'Ingegneria biomedica, e, più in generale, nei diversi settori dell'Ingegneria industriale e dell'informazione, e di procedere autonomamente nell'aggiornamento professionale. Questo obiettivo è perseguito attraverso il percorso formativo descritto, e verificato attraverso le modalità descritte negli esami di profitto e nelle altre attività formative previste.
La prova finale (3 CFU) consiste nella redazione – ed eventuale presentazione in forma orale – di un elaborato scritto tecnico-scientifico o progettuale che verte su argomenti coerenti con gli obiettivi formativi del corso di studio. Tale prova finale costituisce verifica del livello di apprendimento da parte del candidato, con particolare riferimento alle capacità di applicazione delle conoscenze apprese, delle abilità comunicative e dell'autonomia di giudizio.
L'attività relativa alla prova finale può essere svolta utilizzando le strutture laboratoriali dell'Ateneo, o presso aziende o enti di ricerca in Italia o all'estero.
Informazioni utili
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soddisfazione degli studenti